- Jul 30, 2025
Report completo Seduta di Sacred Alchemy collettiva giugno 2025
- Simona Galbusera
- Le energie del momento, Sacred Alchemy
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Trovi qui quella che è stata la proposta per il lavoro collettivo di giugno e col report dei vari impulsi lavorati sulle persone che hanno deciso di partecipare.
Primissimo segmento lavorato
Questo è il primissimo segmento di sessione già lavorata per chi aveva confermato:
Appena mi sono connessa con il campo del gruppo, è arrivata subito una richiesta fortissima: una grande pulizia energetica.
Si percepisce chiaramente come, per la maggior parte dei partecipanti, in questo momento ci sia fatica nel riconoscere e ristabilire i propri confini. Non solo rispetto agli altri, ma anche rispetto al tempo stesso… come se i confini fra passato, presente e futuro si fossero fatti sottilissimi.
È come essere in un punto di incrocio fra le linee temporali, una vera e propria ‘croce del tempo’, dove tutto si sovrappone: memorie antiche, programmi ereditati, pensieri collettivi… ed è facile confondersi, lasciarsi invadere da idee o convinzioni che in realtà non ci appartengono più, o non sono nemmeno nostri, ma che continuiamo a trattenere quasi per abitudine.
Non mi sorprende, quindi, se molti di voi in questi giorni hanno sentito sbalzi emotivi improvvisi, oscillazioni fra grande apertura e blocchi improvvisi, fra fiducia e dubbio.
È come se una parte profonda di voi sapesse che la nuova versione di sé è già pronta a emergere — con nuove reti neuronali, nuovi recettori interiori già attivati — ma la mente ancora si aggrappa alle vecchie certezze, ai vecchi circuiti conosciuti.
Il campo sta mostrando con forza i temi della mancanza di fiducia, della svalutazione di sé… schemi che non arrivano solo da questa vita, ma che si ripetono da linee temporali antiche e sono iscritti persino nei codici genetici.
Abbiamo già iniziato a creare i percorsi interiori verso le nuove possibilità che desideriamo… ma ora il passaggio richiede il coraggio di fidarsi davvero di ciò che abbiamo chiamato nella nostra realtà. Si sente profonda quasi la paura a ricevere e accogliere quello che consciamente stiamo chiedendo. Continueremo da qui.
Secondo segmento lavorato il 25 giugno
Dopo i primi impulsi lavorati nei giorni scorsi si sente una grande richiesta di rinascita, non saprei definirla in altro modo, anche se a volte non lo percepiamo a livello cosciente. Ricordo che lo scopo di lavorare in segmenti è permettere una sorta di ‘scavo automatico’ che farà emergere nuove emozioni, sensazioni, memorie e programmazioni che ci permetteranno di andare a lavorare sempre più nel profondo.
Tutto quello che sta succedendo energicamente dentro e intorno a noi è un invito che potremmo però avvertire come uno sforzo o una fatica, per cercare di far nascere una differente versione di noi. Non perché quello che siamo ora non sia più valido, sia ’sbagliato’ o ‘non giusto’, ma semplicemente perché nella maggior parte di noi, in questo anno 9, di chiusura di cicli, abbiamo già fatto emergere una parte di noi che vuole completare tutto quello che non sente più allineato con quello che sente di essere diventata, e in parte rivedo nel campo di molte persone che sono qui a presentarmi le proprie memorie e programmazioni da trasformare, una fase da ‘bozzolo’, che è poi la ragione per cui c’è molta confusione nelle linee temporali mi viene spiegato.
Ci sono fasi intermedie naturalmente individualmente per ogni persona e si percepisce anche se è una seduta non individuale, naturalmente non andremo a vedere ogni sfumatura come avviene per un lavoro interamente personalizzato.
Ci sono anime che stanno formando solo ora il bozzolo per la loro trasformazione, persone che invece sono in piena ‘chiusura’ ma è una chiusura solo apparente, sono all’interno del bozzolo, tutto sembra fermo e immobile, è qui che maggiormente possiamo sentire il richiamo delle vecchie paure, delle vecchie memorie, è qui che confondiamo passato e presente, e a causa di questa immobilità, che potrebbe rispecchiarsi anche nella nostra vita ‘esterna’, in quello che viviamo nella nostra realtà, che può sembrarci bloccato, questa sorta di ‘buio ricreato’ (per il bozzolo) può confonderci fortemente e per questo potremmo provare una grande paura di cosa troveremo poi fuori, senza più questa protezione estrema, dimenticandoci che si aprirà quando avremo compiuto la nostra trasformazione e saremo già pienamente pronti per fare il passo successivo, quello in cui ci permettiamo di dispiegare le nostre ali per iniziare a vivere il cambiamento e la trasformazione, la rinascita che abbiamo cercato.
Ma intanto, anche in base ai livelli intermedi in cui potremmo essere, magari con una parte di bozzolo che si sta già disgregando, ecco che ci piomba addosso la svalutazione, il credere magari di non essere riusciti a costruire niente, vediamo intorno a noi solo il bozzolo che abbiamo creato, ci dimentichiamo che è trasformazione e così crediamo sia l’unica cosa che esiste.
Ecco spiegato sia il credere di non aver costruito nulla, la svalutazione, ma anche il credere di non saper più gestire dei sani confini con gli altri o con il mondo quando il bozzolo è già in parte aperto.
Ma è qui nel bozzolo che possiamo richiamare la maggior parte della paure e riportare nel presente quello che dovrebbe rimanere solo nel passato.
Il lavoro oggi è soprattutto una richiesta di allineamento temporale, cominciare a distinguere a che punto siamo, in che realtà siamo e staccarci da tutte quelle connessioni anche antiche che riportiamo costantemente nel nostro presente e che ci confondono, connessioni comprensive di paure e programmazioni limitanti e tutto il corollario che ci confonde e a cui imputiamo la non capacità di ‘muoverci’ al momento, quando in realtà è solo una fase della trasformazione che andiamo cercando , magari anche da tempo e che questo anno 9 ci sta spingendo, con le buone o con le cattive, a noi la scelta in base alla nostra programmazione, a compiere.
E per riassumere ai massimi livelli il lavoro che viene fatto con queste segmento, e la richiesta del vostro campo, come insieme di anime che si sono date appuntamento per sostenersi nel permettere di lasciare andare quanti più blocchi possibili, riguarda l’armonizzazione di tutti i corpi — fisici e non fisici, il corpo energetico, il corpo di luce, il corpo emotivo e il corpo dei emotivo.
Tutto questo è chiaramente una preparazione, mi ricorda un’altra tecnica che pratico, legata al percorso alchemico regale, che si chiama Trama Alchemica, dove si va a ritrovare la vibrazione primaria della persona per imprimere nuovamente quel movimento, per farlo ‘ricordare’ ad ogni parte di noi e al nostro stesso corpo fisico.
E se dovessimo stabilire che fase alchemica sta attraversando chi è nel suo bozzolo di trasformazione sarebbe decisamente la Nigredo, la prima fase ‘oscura’, in cui tutto deve venire scomposto per poter ritrovare la propria quintessenza.
Rappresenta anche la distruzione della forma, ma è solo la struttura distorta che abbiamo creduto di essere quella che viene distrutta per essere riportata d uno stato primordiale, per separare tutti quegli elementi e quelle impurità (i limiti e le conclusioni sopratutto rispetto a chi pensavamo di essere, le false realtà che avevamo accettato cose verità) e ritrovare la vera forma.
La materia viene ridotta a uno stato primordiale, rompendo le sue precedenti strutture e caratteristiche.
La Nigredo non è solo un processo fisico, ma anche un'introspezione profonda, un viaggio nell'ombra per affrontare le proprie parti oscure. Ma questo non è parte della seduta, ma solo la spiegazione di quello che molte persone stanno percependo in questo momento energetico cosi particolare.
Terzo segmento lavorato il giorno 29 giugno
Oggi c’e stato un lavoro molto particolare sopratutto sul livello genetico, come una ‘riclassificazione degli archivi’ e ci sono state visualizzazioni curiose, si notava un’apertura che stava finalmente arrivando, con una curiosa visualizzazione che mostrava dei vasi sanguigni che si ‘allargavano’ e irroravano il cervello con quantità di ossigeno molto maggiori, e al tempo stesso nuove reti neurali che si formavano, sintomo che si sta costruendo il nuovo e ci si sta aprendo a nuove possibilità.
Ho subito chiesto, per essere sicura di quello che mi veniva mostrato, e c’è stata la conferma che era qualcosa che riguardava proprio la capacità di ricevere il nuovo, questo era quello che l’ossigeno stava ad indicare.
Poi è partito tutto un lavoro sul genetico e anche questo come visualizzazione era ben particolare. Sembrava una sorte di ‘riclassificazione’ delle memorie dei nostri antenati e pareva di stare in una galleria con i ritratti appunto degli antenati che continuavano a cambiare, proprio per andare a riclassificare e dare un nuovo ordine a tutte le memorie a cui siamo collegati e così stabilire cosa ancora ci serviva effettivamente in questo momento per quello che stiamo scegliendo di essere e di fare e invece per staccarci da tutte quelle memorie e sofferenze a cui ci siamo ricollegati ma che rappresentano solo un peso e un dolore di cui ci facciamo carico senza aiutare nessuno tantomeno noi stessi.
Cuore Centrale della seduta finita il giorno 30 giugno
Ecco finalmente il cuore centrale della seduta: dopo il primissimo lavoro di pulizia, dopo la riarmonizzazione dei vari corpi del 25 giugno e probabilmente grazie ad una maggiore chiarezza dopo la riclassificazione di ieri delle memorie, ecco che finalmente, tutti insieme, perché è quello che la seduta di gruppo ‘spinge’ a fare, sono state presentate le memorie e le programmazioni che si sentono come più urgenti proprio rispetto a quello che serve lavorare per potersi finalmente staccare da quello che ci stava mantenendo in vecchi schemi ed emozioni, lo scopo di questa seduta di Sacred.
È infatti così che funziona per la seduta individuale: si sceglie su cosa si vuole lavorare e si inizia con i primi impulsi sui campi di risonanza fino a quando, a livello animico, iniziano ad essere presentate tutte quelle memorie e programmazioni che l’insieme della nostra anima e del nostro Sé Divino sentono come più urgenti da trasformare per poter ottenere i risultati che desideriamo.
In questo caso quello che viene presentato è l’insieme di quelle programmazioni e memorie che come gruppo, intanto ci incoraggiano a presentare, ma anche quello maggiormente condiviso da tutti.
Si sente un grandissimo senso di ansia generato da qualsiasi cambiamento. Come fosse una resistenza a qualsiasi cosa, miglioramenti compresi.
È come se, in questo momento, e per alcuni potrebbe essere una condizione abituale, quando ci troviamo ad affrontare un cambiamento di qualsiasi tipo nella nostra vita, anche se è quello che noi stessi vorremmo e stiamo chiedendo, ecco che arriva una risposta inconscia che ci porta ad irrigidirci a livello fisico, mentale o emotivo. Potremmo anche non accorgerci che in realtà reagiamo in questo modo a qualsiasi richiesta e miglioramento vorremmo nella nostra vita. È come se istintivamente al momento non ci permettiamo di far altro che far crescere ansia, aspettativa del peggio, sbalzi d’umore e generale sensazione di preoccupazione verso qualsiasi cosa che riconosciamo come solo come ignoto.
Un ‘non conosciuto’ che ‘creiamo’ prima dentro di noi, con una preoccupazione crescente e come potesse essere solo un peggio.
È molto forte e relativo a qualsiasi cosa: è come se stessimo cercando tra gli esempi delle memorie del nostro albero genealogico o sistema famigliare, tutte quelle persone che si aspettano il pericolo in agguanto anche solo appena girato l’angolo di casa. Quasi una paura anche solo ad andare nell’altra stanza, immaginandoci già scenari devastanti. È come se la maggior parte del gruppo vivesse in uno stato di sopravvivenza ai massimi livelli, in cui non fa che nutrire e alimentare paure e poi attendendole come non potessero esserci scelte differenti. Naturalmente tutto questo che scrivo e che appare catastrofico è in realtà un bene perché è quello che mi viene presentato in seduta così che possa essere lavorato e trasformato.
Sto lavorando per riportare intanto la capacità di comprendere che questo stato di sopravvivenza è quello che stiamo scegliendo per noi, aspettandoci solo il peggio e decidendo che quasi tutto quello che facciamo possa essere un pericolo o decidere a priori che non può andare bene, e stiamo andando a ri-agganciarci a tutte quelle memorie e antenati che avevano sviluppato l’arte di stare in questa sopravvivenza estrema. Come non fossimo più capaci di aspettarci invece il meglio o quantomeno invece ora ritrovare una centratura che ci permetta di capire che qualsiasi fase di passaggio stiamo attraversando, non è altro che una fase, e anche se non la riconosciamo come fase e finiamo per considerarla l’unica cosa esistente, ecco che invece abbiamo bisogno di comprendere che è solo una fase, solo un passaggio. E la sua durata dipende sopratutto da quando noi ci facciamo frenare da ansia e paura. Ma allo stesso tempo non dobbiamo nemmeno sentirci in colpa, ma considerarlo semmai come un tempo di recupero, ritorniamo al concetto di bozzolo, può farci sentire isolati, ma non è una colpa. Solo una preparazione.
Non si tratta di aspettarsi solo il peggio e continuare a nutrirlo, ma interviene anche la svalutazione che avevamo già visto che combinata con questa sopravvivenza estrema, oltre alla percezione alterata dei nostri confini (come vi dicevo a causa del bozzolo la scorsa volta) crea il risultato che passiamo tantissimo tempo a creare emozioni destabilizzanti per crederci incapaci di fare qualcosa che magari facevamo tranquillamente e bene anche solo un paio di mesi fa, e creiamo aspettative esagerate volte solo al peggio, come avessimo perso qualsiasi capacità o quasi, o come non sapessimo più come mettere a tacere l’aspettativa di questa catastrofe imminente che ci stiamo costantemente aspettando e che in parte andiamo a prendere anche dalle memorie collettive.
Sto vedendo di andare a completare il bisogno di continuare a nutrire queste parti di noi e riallinearle con la verità più Alta, perché poi se siamo bravi manifestatori chiaramente possiamo farci molti danni.
Ecco così la difficoltà di vivere ogni giorno ma, per alcuni, potrebbe essere anche la tendenza a non vivere proprio, a rinunciare a fare delle cose, ad uscire, ad incontrare amici, continuare a rimandare anche le cose più semplici per paura di chissà che cosa che stiamo costruendo sia mentalmente che emotivamente.
Si sente ancora che stiamo disintegrando e disfando tutto quello che non ci serve più, e questo amplifica la sensazione di perdita o paura che potremmo provare, ma in realtà stiamo integrando maggiore luce e lasciando andare densità. È proprio la differente percezione quella su cui mi viene chiesto di lavorare di più: proprio per comprendere che stiamo lasciando andare vecchie sofferenze e paure e disgregando le densità anche dentro i nostri corpi, è un processo assolutamente positivo ma lo associamo alla perdita e al cambiamento e per questo cerchiamo di resistere e impedirlo creandoci sofferenza e ansia
Esistono modi positivi per affrontare il cambiamento senza respingerlo o tentare di negarlo.
Il cambiamento si verifica in quasi ogni aspetto della nostra vita, possiamo imparare a reagire in modo positivo, accogliendo il nuovo senza ansia e lasciando andare il passato con grazia, rilasciando il bisogno di credere che stiamo perdendo qualcosa, questa è stata una parte molto importante del lavoro di oggi.
Lavoro che ci serve per imparare a cambiare la nostra prospettiva, iniziando a cercare il bene che sta arrivando e rilasciare il bisogno di ri-agganciarci solo all’aspettativa del peggio.
Quando riconosciamo che il bene è lì per essere trovato, concentriamo le nostre energie su un'attesa gioiosa, permettendo a quelle emozioni di portarci avanti, sostituendo così l’ansia e la paura che abbiamo voluto continuare a riportare nel nostro presente fin qui.
A volte il passaggio dalla negazione all'accettazione è tutto ciò che serve per alleviare la nostra ansia, permettendoci di portare con noi i nostri ricordi mentre passiamo dal nervosismo alla gioiosa eccitazione per il bene che verrà.
Le linee temporali sono adesso ancorate con maggiore forza e profondità e presto dovrebbe portare anche una minore confusione e senso di incertezza. Tutte queste esperienze di lasciar andare, cambiare, lasciare andare, rotture, finali, chiusure... ora iniziano a intrecciarsi con nuove linee temporali. Questo influisce anche sulla rigenerazione e l'attivazione del DNA, ma fa sempre parte del grande processo di disintossicazione e pulizia che abbiamo visto fin dalle primissime fasi di questa seduta.
Ho lavorato per permettere ai nostri corpi emotivi, mentali e fisici di eliminare quest'emozione al loro ritmo, ognuno per sé. Per il proprio bene più alto.
I nostri corpi hanno sostenuto ferite, illusioni e molte altre ferite emotive per così tanto tempo, che non può essere un processo immediato, almeno non a livello fisico. E ancora una volta anche per questi processi, spesso sorge altra paura.
A volte tristezza. Ma anche la paura di lasciar andare, anche se si tratta di lasciare andare sofferenza, e finisco proprio il lavoro per far comprendere come quello che ci è stato insegnato come perdita, o così abbiamo giudicato, è invece permetterci di passare alla fase successiva, senza più dover associare sempre il passaggio alla perdita e potendo finalmente sostituirlo con l’arricchimento, una fase successiva in cui ci permettiamo di stare meglio a tutti i livelli e rilasciando l’obbligo di credere che ci si debba sempre aspettare un peggio come così tanti antenati sembrano averci passato. A volte anche come traumi antichi che sono andata a completare e rilasciare.
Lasciare andare le connessioni energetiche e le relazioni del del passato comporta un carico emotivo. Mentalmente e fisicamente siamo abituati a contenere ferite, lavoro per staccare dall’abitudine e sopratutto anche qui dal credere che ci sia l’obbligo a trattenere queste ferite e l’abitudine che abbiamo a queste, come fosse l’unica scelta, ma proprio perché è una scelta introduco nuovamente il concetto che possiamo scegliere di fare scelte differenti, essendo una nostra possibilità meritata.
E a proposito di merito lavoro anche per ‘ingrandire’ la nostra capacità di accettare e riconoscere che sappiamo meritare tanto di più di quello che in questo momento crediamo. Andando invece a rilasciare il bisogno di mantenere il senso di demerito, che deriva da un'energia antica che abbiamo creduto di dover riportare in noi/
Non si è mai avuta tanta energia e tanto diversa come in questo momento. Questo anno 9 porta un corrente energetica immensa che i corpi devono sostenere ed elaborare, per questo scattano così tante cose che poi ci facevano riagganciare al passato
Ci sono ferite che finalmente stanno guarendo e che ora si chiudono con un’’energia differente, così che non possano riaprirsi. Siamo parte di un processo veramente molto vasto, molto difficile da comprendere nella sua interezza.
Non si costruisce un nuovo edificio senza demolire quello vecchio. E questi vecchi edifici — umidi e sofferenti — ora crollano. Tutto questo può spaventarci o disorientarci, ma è una rinascita, e coloro che ora si sentono instabili, confusi o insicuri in realtà sono sulla strada giusta.
Quello che sperimentano fa parte del riordino e della riorganizzazione che sta avvenendo in noi a così tanti livelli differenti
Insomma una seduta molto intensa, che sono sicura agisca molto nel profondo. La continueremo con il workshop appena sarà il momento e naturalmente avvertirò tutte le persone che hanno scelto di integrare i due lavori, quando sarà disponibile il workshop per il replay. E per chi non avesse aderito fa sempre in tempo a farlo ora, vi scrivo sotto le tematiche ma chiaramente sarà un completamente anche di quanti emerso qui in seduta. E vedremo cosa verrà suggerito invece per la prossima Sacred Alchemy di gruppo che vi proporrò per fine luglio.