La matrice color arancio chiaro, quella che ho chiamato inizialmente in modo spesso diverso: ‘Nuova consapevolezza’ ‘Uscire dal dogma’, ‘Sacrificio e difficoltà’ (si lo so non suona affatto bene ma sono le cose su cui lavora molto!) si chiama Gratitude, gratitudine.
Gratitude è la matrice che lavora sulle difficoltà e sul senso di sacrificio. Sopratutto sui blocchi legati alla famiglia d’origine, e naturalmente si intensifica abbinandola a Special 3, mentre per intensificare il lavoro sul sacrificio di sé possiamo aggiungere la Special 4.
Molti feedback hanno evidenziato quanto lavori sul rilasciare il senso di angoscia e ‘ristrettezza’, sul sentirsi confinati come fossimo racchiusi in schemi che ci fanno sentire in trappola e da cui non riusciamo ad uscire.
È solo quando siamo riconoscenti per quella che è la nostra ‘storia’, le nostre radici e le nostre esperienze, e lavoriamo per rilasciare eventuali traumi o emozioni difficili che ci hanno lasciato, (abbinandola alla Matrice del Mare per quello che riguarda il rilascio emozionale e invece la Special 5 per lavorare direttamente sul trauma) quando accettiamo e riconosciamo tutto questo, che possiamo andare oltre e non farci più imprigionare dagli schemi personali, famigliari o religiosi che ci limitano.
Spesso manteniamo in noi programmazioni e limitazioni, veri e propri blocchi, per essere riconoscenti alla difficoltà e alla sofferenza vissuta dai nostri predecessori, dalla nostra famiglia, e ci impediamo di superarli vivendo magari relazioni più felici, lavori più soddisfacenti. Gratitude sarà perfetta da associare ad una matrice del Set Special per decidere il ‘livello’ a cui la vogliamo far lavorare e un’altra matrice del Set di Manifestazione per darle ‘l’argomento’ da cui vogliamo togliere difficoltà e sacrificio di se. Ad esempio abbinata a Love e Special 3 andremo a lavorare sicuramente sulle nostre programmazioni ma anche sulle programmazioni familiari legate al sacrificio e alla mancanza (di amore ma anche di abbondanza o non accettazione di questi) per noi e sul nostro livello genetico, quindi si tutti quei componenti familiari che inconsciamente accetteranno la trasformazione di questo schemi di difficoltà.
La parola chiave è “più” nel senso che non ci permettiamo di avere o essere “più” di quello che sono stati i nostri genitori o la nostra famiglia di origine, proprio per non dimenticare e mantenere in noi le difficoltà e la sofferenza subita, quasi la benedicessimo e per questo la portassimo con noi, continuando a ricreare esperienze che la ricreino.
Ecco tutto questo descrive proprio le programmazioni su cui lavora questa matrice.
Se abbiamo bloccato in noi tematiche che riguardano la fede e la fiducia in noi stessi, nella vita o nell’Universo, e se non accettiamo e riconosciamo la nostra storia e le nostre origini, blocchiamo necessariamente qualsiasi altra cosa: dall’abbondanza alla realizzazione di quello che desideriamo, così come sentiremo l’impossibilità di superare gli schemi che ci bloccano dal poterci realizzare e vedere riconosciuto il nostro valore.
USCIRE DALL’ILLUSIONE - NUOVA CONSAPEVOLEZZA
È una matrice che lavora profondamente sul trauma, famigliare (genetico) e personale e lo farà ancora di più abbinata alla Special 5 che sta arrivando.
Molto spesso abbiamo convinzioni inconsce per cui non è possibile avere una vita differente rispetto a quella dei nostri genitori o della nostra famiglia d’origine. Come se avendo maggiore amore, maggiore gioia, maggiore successo o maggiori possibilità economiche andassimo a umiliare e non rispettare i nostri genitori o la nostra famiglia.
Per questo ci mettiamo dei blocchi e sabotaggi per impedirci di fare esperienze differenti e cerchiamo magari di ricreare difficoltà quotidiane costanti così da non superare mai quello che i nostri genitori o la nostra famiglia hanno avuto. Ricreiamo un rapporto di coppia simile a quello che hanno avuto i nostri genitori, che è una sorta di nostro modello inconscio, oppure crediamo non sia possibile scegliere il lavoro che desideriamo fare, oppure riusciamo a fare il lavoro che sentiamo più giusto per noi ma con scarsi risultati in termini economici, come se già la possibilità di scegliere il lavoro fosse la nostra giusta ricompensa e dovessimo sentirci appagati, sotto ogni aspetto, già per averlo potuto fare.
Sono limiti che spesso abbiamo dentro di noi e a cui noi stessi acconsentiamo. Una specie di benedizione su dolore, sofferenza e difficoltà così da non dimenticarci l’esperienza fatta dalla nostra famiglia e non umiliarla potendo fare e avere più di quello che è conosciuto come esperienza famigliare.
Uscire dall’illusione, uno dei primi nomi associati a questa matrice, significa anche questo: uscire dall’illusione di dover credere di non potere superare la nostra famiglia, migliorando noi stessi e le nostre situazioni di vita, senza che questo significhi smettere di rispettare, amare o essere riconoscenti verso chi ci ha preceduto.
Ma uscire dall’illusione e dal dogma significa anche liberarci da tutte quelle programmazioni che ci derivano dall’inconscio collettivo e dagli insegnamenti religiosi legati alla glorificazione della sofferenza, dell’umiliazione, della mortificazione, del sacrificio, del dolore, delle difficoltà per poter essere amati da Dio, per poterci guadagnare l’amore e la vita eterna, come se Dio non fosse amore che racchiude la forza Creatrice di tutti i Piani di Esistenza, ma fosse invece un dio vendicatore che si nutre e tiene vicino a se solo chi gli offre dolore e sacrificio e non invece il meglio di chi possiamo essere e diventare, come se volesse solo il nostro male. Come se la nostra anima non fosse già eterna e la vita ‘vera’ non avvenisse anche al terzo piano di esistenza.
Questa matrice nasce per smantellare tutte queste programmazioni in noi e trovare la nuova consapevolezza in cui ci possiamo aprire alla gioia, alla felicità e al benessere, in tutti i campi, anche economico senza per questo agire contro Dio Creatore o la nostra famiglia e chi amiamo.